Da un’attenta analisi della documentazione raccolta da varie fonti bibliografiche e archivistiche, combinate con indagini in sito sulla tessitura e compagine muraria, nonché sulla possibile successione esecutiva degli interventi, si può ipotizzare, con sufficiente approssimazione, un’evoluzione del manufatto nel tempo, secondo le seguenti fasi:
1^ FASE: (nucleo cinquecentesco e antecedenti)
Difficile stabilire con certezza la composizione originaria del nucleo che aveva comunque, come elemento principale, la torre colombara.
Le trasformazioni morfologiche attuate su tale nucleo hanno sostanzialmente celato o comunque modificato la gran parte dell’impianto originario, anche se questo è servito poi come elemento di base per l’evoluzione del manufatto.
Riferendosi alle indagini svolte e agli elementi catastali e cartografici, si può supporre che l’impianto preesistente fosse composto, oltre che dalla torre summenzionata, anche da un volume centrale adiacente, su cui si imposterà poi l’intervento seicentesco della villa.
La collocazione isolata della torre fa presumere, per analogia, un uso diverso per la stessa, quale torre di avvistamento alto-medioevale, anche se tale circostanza, allo stato attuale di conoscenze, è difficilmente dimostrabile.
2^ FASE: (nucleo cinque-seicentesco)
Si presume che in questa fase si stabilizzi l’uso agricolo del complesso originario con l’addizione di due lunghi edifici rustici allineati, a nord e a sud della torre, e dell’attuale edificio neogotico, all’epoca già disposto trasversalmente con un’asse inclinato rispetto al nucleo principale.
Saggi fondazionali e murari ci hanno consentito di risalire alla composizione planimetrica dei manufatti così come descritti.
Il complesso, all’epoca, aveva una sua integrità rispetto all’uso cui era destinato: presumibilmente il rustico sud comprendeva l’unità residenziale, come troviamo in epoca successiva, mentre il rustico nord ospitava attività prettamente agricole quali cantina, rimessa, granaio.
3^ FASE: (nucleo seicentesco / 1672)
Durante questa fase si sviluppa l’assetto planimetrico quasi definitivo; in particolare si erge la casa padronale della famiglia Garbinati nel 1672, consolidando l’uso agricolo dell’intero complesso.
Tale opera amplia il volume centrale preesistente prossimo alla torre colombara, che viene utilizzata per accogliere il vano scala della villa, mentre le barchesse non subiscono sostanziali modifiche.
4^ FASE: (nucleo dei primi dell’ottocentesco)
Gli interventi ottocenteschi riguardano sostanzialmente la sistemazione degli annessi rustici, così come testimoniato dai catasti analizzati.
Detti interventi si identificano con:
- la realizzazione della serra e del nuovo muro di cinta a nord;
- l’allungamento, verso nord, del corrispondente rustico che viene così a costituire lo spigolo nord-est del complesso;
- la ricomposizione dei prospetti del rustico stesso, con la chiusura di alcune finestre originarie a piano primo e l’apertura di nuove finestre incorniciate in pietra di Vicenza;
- la demolizione del rustico a sud e la sua ricostruzione alquanto ampliata, come barchessa, così come oggi ci appare, ad uso di abitazione e per l’allevamento del baco da seta, con inserimento di una loggia di colonne doriche.
E’ questa l’impostazione più unitaria, organica e armonica dell’intero complesso.
5^ FASE: (interventi e superfetazioni novecentesche)
Nella prima metà del novecento, si sono operati alcuni interventi avulsi dalla concezione originaria del complesso, che tuttavia sono stati rimossi, ridando chiarezza ai collegamenti tra serra-neogotico e rustico nord.
6^ FASE: (dall’anno 1990 in poi)
In quest’ultima fase, avviata a partire dal 1990, sono stati eliminati i volumi estranei ad una ordinata ricomposizione dell’originario complesso. Sono state restaurate tutte le coperture e la barchessa sud è stata pienamente recuperata al primitivo splendore.